Care e cari,
Shatila Prevenzione

Vi scriviamo per chiedervi aiuto come sempre!
Purtroppo il pericolo della propagazione del Covid19 ci ha costretto a fermare i nostri progetti in Libano, Tunisia e Turchia.
Tuttavia la situazione nei campi profughi palestinesi in Libano ci desta una grande preoccupazione.
In Libano il Covid-19 comincia a fare le prime vittime. A oggi, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ci sono 438 casi di contagio con 10 vittime.
Il Governo libanese ha dichiarato lo stato di emergenza, imponendo alla popolazione limitazioni alla circolazione.
Tuttavia chi conosce i campi palestinesi sa che il precario sistema economico dei campi è basato sul lavoro giornaliero, per la maggior parte in nero, e che la limitazione della circolazione significherebbe ridurre la popolazione alla fame e alla disperazione. La situazione del Campo di Shatila, dove vivono oltre 20.000 persone in poco più di 1kmq, desta una maggiore preoccupazione. In questo Campo, dove su 20 mq vivono due famiglie, risulta difficile applicare adeguate misure di sicurezza preventive, vista la fatiscenza e il sovraffollamento delle abitazioni. La carenza di acqua potabile e la ridotta fornitura di energia elettrica, il precario sistema igienico sanitario, la difficoltà di approvvigionamento dei medicinali essenziali mette la popolazione in grave rischio. In breve, se il covid19 arriva nel campo, sarà una tragedia considerando anche l’atteggiamento discriminatorio dell’autorità libanese in questi lunghi anni.
Abbiamo chiuso i due Asili Nido nel Campo profughi di Shatila e nel Campo di Naher El Bared. Le attività regolari dei due Centri giovanili nei campi sono state sospese. Tuttavia i centri rimangono aperti per le attività di emergenza.
In questo contesto, pur chiusi nelle nostre case, non possiamo rimanere indifferenti.
Nel campo di Shatila si è formato un comitato di emergenza con la partecipazione di molte associazioni locali, 65 volontari sono formati e attrezzati per una campagna di prevenzione porta a porta. Abbiamo contattato direttamente un fornitore locale acquistando materiale antisettico e dispositivi di protezione individuali, garantendo il pagamento direttamente dall’Italia. Stiamo cercando di offrire tutto il nostro piccolo sostegno al comitato locale per arginare l’epidemia.
Per il momento abbiamo usato la nostra piccola riserva destinata ai nostri progetti ma abbiamo fortemente, mai come ora, bisogno del vostro sostegno. Ogni centesimo è importante in quanto si traduce in difesa della vita dei meno fortunati.
Siamo coscienti di chiedere molto, in questo momento delicato. Tuttavia siamo anche convinti che lo spirito di solidarietà troverà il modo di estendere una mano di amicizia ai nostri amici che sul campo affrontano situazioni disperate.
Grazie
Associazione per la Pace
Farshid Nourai – Gianna Benucci

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