Aggiornamento: 

Vorremmo ringraziare tutti coloro che generosamente stanno sostenendo il nostro lavoro a favore delle famiglie colpite dalla grave tragedia a Beirut.

La macchina della solidarietà è partita per affrontare il momento di emergenza, migliaia di persone si sono mobilitate spontaneamente per aiutare le famiglie colpite. Sono stati assistiti migliaia di feriti e centinaia di migliaia di sfollati.Beirut 32

Tuttavia, la generale sfiducia della popolazione nei confronti dello Stato e la grande crisi economica che si è abbattuta sul paese, sommata al pericolo di contagio da covid19, rende lenti, lentissimi i lavori di risanamento. Con un porto completamente distrutto, l’importazione delle merci è stata resa difficilissima, infatti cominciano a scarseggiare i generi alimentari e le medicine.

La dimensione della tragedia è così grande e le famiglie colpite sono così numerose che è davvero difficile prevedere quando tutte le famiglie possano tornare alle loro case.

Migliaia di persone spontaneamente sono corse ad aiutare a liberare le strade dai ruderi e provvedere a procurare cibo e acqua alle famiglie colpite, e cercare per loro sistemazioni in posti sicuri. In seguito sono arrivate anche le organizzazioni della società civile che riescono ad assistere la popolazione colpita in maniera un po’ più ordinata. Come è naturale, in questa fase c’è un po’ di confusione e disordine. Ma non poteva essere altrimenti: la tragedia è troppo grande c’è bisogno di tutti. 

Per garantire l’efficacia del nostro lavoro siamo coordinati con altre associazioni locali e internazionali. La supervisione e la guida dei lavori sono stati affidati all’Associazione libanese AIN, già nostro partner durante la guerra del 2006. Ain ha messo a disposizione volontariamente tutto il personale competente e fa il punto di raccolta di fondi che possono arrivare da altri donatori locali e esteri. 

Come avevamo deciso con i nostri referenti in Libano, il nostro gruppo si è concentrato ad aiutare le famiglie a riprendere il possesso delle loro case. Come potete immaginare, nessuno vuole lasciare la suadonazioni casa e i suoi averi e affetti. Attualmente la priorità è rendere almeno sicure le case che sono meno danneggiate.

Individuare le case danneggiate non è certamente difficile. Ci sono interi quartieri danneggiati. Con il passare dei giorni si comincia a prendere coscienza della dimensione della tragedia. La grande difficoltà che le famiglie e i piccoli commercianti devono affrontare per la ricostruzione delle case e i piccoli negozi   comincia a causare disperazione e sconforto. Quasi tutti si sono stanziati vicino alle loro case, durante il giorno cercano di liberarsi dai ruderi, trovare i loro averi e salvare ciò che rimasto ancora utilizzabile. Ovviamente correndo gravi pericoli, perché molte case non sono sicure anche se lo possono sembrare. La sera moltissimi dormono all’aperto vicino alle loro abitazioni per salvaguardare la loro proprietà ed evitare lo sciacallaggio notturno. La carenza di fiducia negli organi dello Stato, compresa la polizia, purtroppo, rende questa prassi inevitabile.Beirut 31

Tuttavia la prima strategia di azione, basata solo sull’occuparsi delle pulizie, riparazione delle porte e finestre, purtroppo solo in alcuni casi è stata efficace anche perché, per esempio, come leggerete in seguito nel rapporto inviato dal nostro partner esecutivo, in alcune case, dopo la pulizia sono stati scoperti danni strutturali. La decisone di abbandonare le riparazioni non è così facile come può sembrare. Dire alle famiglie che avevano trovato la speranza di ritornare rapidamente a casa che non possiamo fare altro è davvero straziante. Molto spesso, durante gli anni, la fiducia dei libanesi è stata tradita. Se anche noi, pur avendo poche possibilità, tradiamo coloro che ci si affidano, rischiamo di confermare la diffidenza cronica che già, profondamente e giustamente, affligge i libanesi.

Perciò, sulla raccomandazione del partner esecutivo e grazie alla flessibilità dei nostri donatori in Italia e alla grande disponibilità degli amici e volontari in Libano, abbiamo deciso di confermare il nostro impegno a portare anche altri lavori per permettere il ritorno delle famiglie alle loro case il più velocemente possibile.

Il problema principale rimane il reperimento dei fondi, ovviamente non sufficienti per ora. Ma, noi mettiamo tutto il nostro impegno e confidiamo sulla generosità di tutti nostri amici e simpatizzanti che hanno accompagnato il nostro lavoro in 32 anni di attività della nostra associazione.

Continuiamo il nostro intervento, un granellino di sabbia in un oceano infinito, cercando di alleviare la sofferenza di alcune famiglie, per ciò che è alla nostra portata con pochi mezzi a disposizione.

Vi riportiamola sintesi del rapporto del nostro referente sul luogo come aggiornamento ringraziando ancora tutti coloro che ci stanno sostenendo.

 

Se desideri aiutarci con una donazione :

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Associazione per la Pace - Banca Etica 
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Un enorme GRAZIE per la tua solidarietà.