Dialoghi di pace
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Dialoghi di pace" è un progetto realizzato in collaborazione con alcuni Enti Locali che hanno accolto l'idea di impegnare risorse nella costruzione di un dialogo tra due etnie in conflitto.
L'esperienza nella città di Mitrovica ci ha suggerito l'esigenza di continuare ad essere presenti al fianco di serbi e albanesi nelle loro attività quotidiane, dall'assistenza agli anziani, all'intrattenimento dei bambini, alla formazione dei giovani.
Una presenza, non invadente ma persuadente, che metta in relazione le persone, aiutandole a non sentirsi abbandonate nella loro condizione di minoranza.
Il progetto vede la creazione di un centro comunitario a Mitrovica nord, che sia luogo di incontro e confronto per le diverse realtà presenti sul territorio.
La nascita di un luogo dove le persone possano partecipare attivamente alla sua creazione, è estremamente importante in una Regione dove le comunità si sono da sempre autorganizzate per crearsi spazi di incontro e discussione, ma dove l'intervento esterno, in un contesto di post-conflitto e violenza ancora diffusa, è garanzia dell'accesso e della partecipazione alla vita sociale delle fasce più deboli, che sarebbero altrimenti penalizzate.
Inoltre, in una città come Mitrovica, dove è ancora prematuro parlare di riconciliazione, la presenza di operatori esterni, riconosciuti come interlocutori da entrambe le parti, è imprescindibile, tenuto presente il ruolo di mediatori che possono assumere e, come tali proporre e incentivare la ripresa del dialogo tra le parti, attraverso una metodologia e un programma di lavoro comune che aiuti le diverse realtà a riconoscersi e a valorizzarsi.
Il centro comunitario oltre ad avvalersi della partecipazione attiva delle comunità, sarà in contatto con le scuole albanesi e serbe di Mitrovica nord, con le quali collaborerà ad una serie di attività legate alla promozione di una cultura di pace e ritorno al dialogo. Gli operatori del centro e gli insegnanti pianificheranno insieme il lavoro e confronteranno le diverse proposte operative, in modo tale da unire l'esperienza nella gestione degli interventi da parte operatori e la conoscenza profonda della realtà e dei bisogni dei beneficiari, che in questo caso saranno prevalentemente bambini e adolescenti.
In parallelo con le attività svolte nelle scuole, nel centro saranno organizzati laboratori e corsi che seguiranno un percorso formativo utile per creare le basi per il riconoscimento della propria specificità e di quella delle altre realtà, capace di generare sicurezza che può facilitare l'accettazione e, quindi, la ripresa del dialogo.
L'obiettivo di queste attività non è evitare il conflitto, che invece va rielaborato, ma affrontarlo in modo costruttivo e nonviolento, è per queste ragioni che lavoreremo con i bambini affrontando la loro aggressività, che il più delle volte è conseguenza di ricordi e paure vissute durante il conflitto e alimentata dalla violenza diffusa che sono ancora oggi costretti a subire.
Per quanto riguarda il lavoro con le donne, i nostri operatori lavoreranno in collaborazione con i nostri partner locali che sono due Associazioni di donne, con esperienze di lavoro sia a nord che a sud di Mitrovica. L'Associazione di donne albanesi curerà le attività nei quartieri di Bosnjacka Mahala e Kodra Minatore, dove le donne almeno per i primi tempi seguiranno le attività nei propri quartieri, libere di poter raggiungere il centro qualora si presentassero le condizioni minime di sicurezza.
Oltre alle attività psico-sociali, nel centro comunitario saranno organizzati, anche, corsi e laboratori che oltre ad avvicinare i più giovani alle conoscenze informatiche di base, serviranno ad incentivare l'interesse e la curiosità verso le diverse forme artistiche.
Si realizzeranno, quindi, una sala multimediale e una sala-laboratorio video-proiezioni, con l'obiettivo di creare dei rapporti di collaborazione e fiducia basati su interessi ed obiettivi comuni.
Nella sala multimediale si potranno seguire corsi di alfabetizzazione informatica con la finalità di creare competenze di base da utilizzare in ambito lavorativo e di avvicinare i bambini al linguaggio informatico. A fine corso i beneficiari, con l'aiuto degli operatori realizzeranno un sito in inglese, serbo-croato e albanese.
La sala computer oltre ad essere luogo di formazione diurno diventerà Internet point nel pomeriggio e durante la sera. Laddove nel lungo periodo se ne riscontri la possibilità l'internet point sarà aperto a persone di tutte le comunità e sarà gestito da un operatore di ogni comunità a turno o congiuntamente.
L'internet-point, così organizzato, dopo i primi sei mesi di avvio assistito potrà raggiungere l'auto sostenibilità offrendo i propri servizi a pagamento per i privati che ne fanno uso e gratuitamente laddove venga utilizzato all'interno delle attività sociali del centro.
La sala-laboratorio, invece, permetterà ai beneficiari di poter visionare il materiale della videoteca, in particolar modo proiezioni per bambini, il materiale sia video che audio sarà disponibile in albanese e in serbo, e di realizzare, con l'aiuto esterno da parte di volontari, dei video tematici.
Le attività del centro saranno seguite oltre che dagli operatori italiani che gestiscono il progetto da Mitrovica, e dai collaboratori locali, anche dalla sede operativa in Italia dove vi sarà un/a responsabile
del progetto che curerà i rapporti con i finanziatori, i partners e gli operatori espatriati.
Inoltre l'ufficio in Italia, insieme al partner italiano organizzerà, in collaborazione con le scuole venete interessate incontri di approfondimento sulla situazione di Mitrovica e sull'apporto che un progetto di cooperazione decentrata allo sviluppo può incidere in tale realtà; si organizzeranno, quindi, incontri con gli operatori espatriati e altri soggetti interessati al mondo della cooperazione allo sviluppo e alla gestione nonviolenta dei conflitti. Si cercherà, nell'ambito di un rapporto di cooperazione e scambio fra studenti delle scuole del Veneto e studenti di Mitrovica, di creare delle collaborazioni basate sullo scambio di materiali, come quelli prodotti dai ragazzi nel centro comunitario, e incontri sia in Veneto che a Mitrovica.
OBIETTIVO GENERALE
La creazione di un centro comunitario in un contesto di post-conflitto e di forte tensione sociale, come quello di Mitrovica, oltre a fornire uno spazio comune di incontro e discussione per la comunità serba e le minoranze presenti a nord, può favorire la mediazione tra le parti attraverso il lavoro quotidiano degli operatori riconosciuti da entrambe le parti come loro interlocutori, e assicurare anche alle fasce più deboli la garanzia di poter accedere e partecipare alla vita comunitaria.
Inoltre, nel centro saranno organizzati laboratori e corsi che seguiranno un percorso formativo studiato per creare le basi verso il pieno riconoscimento della propria specificità e di quella delle altre realtà. L'obiettivo di queste attività non è evitare il conflitto, che invece va rielaborato, ma affrontarlo in modo costruttivo e nonviolento, è per queste ragioni che lavoreremo con i bambini e gli adolescenti per imparare a gestire gli impulsi aggressivi e di "vendetta", e sul resto della comunità, soprattutto con donne e anziani, verso i quali sono rivolte attività specifiche che portano alla rilettura del conflitto, anche, attraverso la rielaborazione del dolore.
OBIETTIVI SPECIFICI
Lo sganciamento di individui e gruppi dalla logica della guerra è il primo passo nel processo di valorizzazione del potenziale di pace presente in ogni società che attraversa un conflitto violento. Tale finalità deve essere però sostenuta da un lavoro di rete che coinvolga attivamente le comunità presenti, investendole in attività che diffondano, oltre che promuovere, il ritorno al dialogo. L'assistenza psicosociale alle vittime che hanno subito la violenza del conflitto è un a di queste attività : si tratta di un lavoro direttamente rilevante per la ricostruzione sociale nel dopoguerra, che presenta sia caratteristiche del lavoro di pace (creando le condizioni psicologiche per la futura convivenza) sia aspetti più simili alla assistenza umanitaria, in quanto si indirizzano ai bisogni concreti di singoli.
Accanto alle attività psico-sociali, nel centro comunitario saranno organizzati, anche, corsi e laboratori che oltre ad avvicinare i più giovani alle conoscenze informatiche di base, serviranno ad incentivare l'interesse e la curiosità verso le diverse forme artistiche. Un altro importante contributo verrà dato dalla collaborazione e dagli scambi che intercorreranno tra scuole venete, scuole serba e albanese di Mitrovica e beneficiari del Centro comunitario.
Gli scambi serviranno a mettere in relazione due realtà diverse e permetteranno agli studenti di conoscere e confrontare direttamente con i loro coetanei la propria realtà. Gli interventi nelle scuole saranno organizzati su richiesta delle scuole e si baseranno su moduli di educazione all'interculturalità e alla pace e su un ciclo di incontri esperenziali per elaborare insieme ai bambini o agli adolescenti l'esperienza di Mitrovica e del progetto. Saranno organizzati, inoltre, seminari interatti con materiali prodotti dai ragazzi del centro comunitario, dove racconteranno, attraverso le loro esperienze, la vita e le problematiche collegate ad una realtà così complessa e sfaccettata come quella di Mitrovica.
Il centro comunitario così strutturato non vuole essere esclusivamente uno spazio dove le diverse comunità si incontrano, ma ha come scopo principale quello di coinvolgere attivamente i beneficiari attraverso un percorso di formazione dove sarà dato ampio spazio alla creatività e alle varie forme di espressione proposte. Nel percorso laboratoriale i beneficiari si troveranno a condividere e confrontare i propri diversi vissuti, quest'esperienza, soprattutto in contesti di post-conflitto, aiuta a ri-conoscersi e ri-trovarsi nella sofferenza, spesso, comune. Si realizzeranno, quindi, una sala multimediale e una sala-laboratorio video-proiezioni, con l'obiettivo di creare dei rapporti di collaborazione e fiducia basati su interessi ed percorsi comuni. Nella sala multimediale si potranno seguire corsi di alfabetizzazione informatica che serviranno a creare competenze di base da utilizzare in ambito lavorativo e di avvicinare i bambini al linguaggio informatico. A fine corso i beneficiari, con l'aiuto degli operatori realizzeranno un sito in inglese, serbo-croato e albanese.
Il coinvolgimento diretto e quotidiano porterà i beneficiari più motivati a collaborare direttamente con gli operatori del centro nella preparazione delle attività, diventeranno, essi stessi, "operatori di pace" in grado di realizzare iniziative concrete a sostegno dell'intera comunità, riavviando dal basso relazioni tese al raggiungimento del ritorno al dialogo e rappresenteranno la testimonianza di una condivisione piena degli obiettivi e delle finalità dell'intero progetto da parte degli stessi beneficiari.
ATTIVITÀ E CRONOGRAMMA
- Gestione del centro comunitario e Supervisione attività
- Coordinamento del progetto in Italia
- Formazione donne e bambini
RISULTATI ATTESI
Il progetto si propone di incentivare la ripresa del dialogo tra le parti, attraverso una metodologia e un programma di lavoro comune che aiuti le diverse realtà a riconoscersi e a valorizzarsi.
Inoltre, può favorire la creazione di un potenziale di pace, dal quale possano emergere nuovi attori sociali, impegnati a diffondere e mantenere vive all'interna della propria comunità una cultura di pace, basata sulla gestione e risoluzione nonviolenta dei conflitti e sull'equità nell'accesso e partecipazione alla vita sociale per tutti i soggetti presenti.