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Nella “nuova” Tunisia anche il sociale è in forte fermento. Dopo la “rivoluzione dei gelsomini”, nel paese si sta facendo strada una nuova attenzione e un nuovo approccio ai problemi delle categorie fragili. Per la prima volta sono nate associazioni non “per” i disabili ma “di” persone con disabilità.

La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, è stata firmata dalla Tunisia nel 2008, ma non se ne conosceva l’esistenza. Così, dopo la rivoluzione, su iniziativa di alcuni giovani che si sono auto costituiti in associazione, un articolo sui diritti dei disabili è stato inserito nella nuova Costituzione. Nonostante ciò, la situazione dei disabili nel paese resta confusa e complicata. Infatti sembra esserci ancora un distacco rilevante tra la legge e le pratiche comuni.

L'Istituto Nazionale di Statistica, in collaborazione con il Ministero degli Affari Sociali sta organizzando un sistema scientifico di raccolta di dati statistici per analizzare le condizioni delle persone con disabilità in Tunisia.

Il numero di persone con disabilità che hanno un riconoscimento formale dal Ministero degli Affari Sociali (Bénéficiaires de cartes de handicapés) sono 208.465. Questo è stato confermato da uno studio fatto da “Handicap International” che rileva che le persone con disabilità in Tunisia sono circa il 2% della popolazione (circa 210 mila persone), vivono, nella maggior parte, in situazioni di povertà ed hanno scarso accesso a educazione, lavoro, vita sociale e politica. 

Situazione nella zona dell’intervento

Regueb e Saïda Ouled Moussa sono due città del Centro della Tunisia nel Governatorato di Sidi Bouzid, situate rispettivamente a 37 chilometri e 60 km dal capoluogo, la citta di Sidi Bouzid. Sono tra le città più povere di Tunisia. Il 90% della popolazione dell’intera regione è impegnato nel lavoro agricolo. La povertà nelle zone rurali è essenzialmente visibile nelle famiglie senza proprietà terriera. Ci sono molti operai giornalieri, persone analfabete, donne sole e giovani incapaci di realizzare la loro indipendenza economica. L’isolamento delle zone rurali, la mancanza di opportunità sono tutti fattori che contribuiscono alla povertà rurale.

Il tasso di disoccupazione generale, in continua crescita negli ultimi anni, ha raggiunto alla fine del 2016 il 15,6 % della popolazione attiva. Nel governatorato di Sidi Buzid la disoccupazione e i lavori precari superano nettamente la media nazionale.

Centro per le Persone con Disabilità di Regueb

L’“Association Locale pour la Promotion des Handicapé” ALPHa è fondata nel 2007 come un’organizzazione no profit per l’assistenza dei disabili. Dopo la rivoluzione del 2011 in Tunisia, il Ministero degli Affari Sociali autorizza la gestione del Centro per le Persone con Disabilità situato nella vicinanza della citta di Regueb a sostegno dei disabili di tutto il distretto di Regueb e Saïda Ouled Moussa. Il sostentamento di ALPHa è principalmente costituito dalla sottoscrizione dei soci e dalle donazioni.  Il Centro fornisce attività educative e riabilitative a favore dei disabili.

I 47 disabili, “Bénéficiaires de cartes de handicapés”, tra 5 e 24 anni di varia natura, vengono assistiti permanentemente dal Centro di ALPHa. Uno stabilimento di 500 mq (costruito durante la dittatura) ospita le attività del Centro. Lo stabilimento è stato riadattato per poter gestire le attività in sicurezza.

Attività del progetto:

  • Completare l’equipe specializzata (psicologo, logopedista e fisioterapista)

Il progetto mira a completare l’equipe specializzata che opera al Centro, attraverso l’assunzione del personale chiave (psicologo, logopedista e fisioterapista) per poter raggiungere una metodologia terapeutica-riabilitativa più idonea alla vera necessità dei pazienti. 

Oltre le attività riabilitative ed educative comuni a tutti i pazienti: cura personale, cura del proprio spazio di vita, relazioni familiari, spazio sociale e ricreativo, attività di studio, si intendono creare attività psicoterapeutiche di tipo individuale e di gruppo idonee alle condizioni e al tipo di disabilità di ogni paziente.

È del tutto chiaro che il piano terapeutico e riabilitativo dei pazienti con varie sindromi di disabilità non può essere uguale per tutti.  Occorre trovare modalità di intervento diversificate per poter davvero essere utili ai pazienti. Ciò è possibile avendo a disposizione un’equipe qualificata sostenuta dagli esperti specializzati esterni, dalle strutture mediche disponibili e non da meno dalle famiglie e  comunità di riferimento.

Nota: la ricompensa dei nuovi addetti va equalizzata con lo stipendio percepito dal personale specializzato attualmente operativo nel Centro.

La selezione del personale avverrà nell’ area geografica di riferimento dove purtroppo molti specializzati per carenza di lavoro idoneo sono impegnati in altri mestieri.   Logo

  • Sensibilizzazione e promozione

La concezione e l’accettazione dell’handicap nella comunità è un passo importante per creare un sistema di protezione e assistenza. Il Centro ha la forte necessità di pianificare un programma di sensibilizzazione mirata. Rafforzare la consapevolezza pubblica e delle organizzazioni locali per sostenere politiche pubbliche inclusive volte a promuovere i diritti delle persone con disabilità è una priorità non da trascurare. Il sostegno e cura dei disabili deve essere gestito come un programma permanete. Il coinvolgimento diretto delle comunità è la chiave per il successo.

Il progetto mira a dare una risposta a questa esigenza affidando il compito al secondo partner, ADP, che ha maturato una buona esperienza nel coinvolgimento della comunità locale e delle autorità locali. ADP attraverso iniziative: seminari, raduni, feste svolgerà il compito di sensibilizzazione, comunicazione e promozione dei diritti delle persone con disabilità.

  • Messa in sicurezza dello spazio esterno e acquisto dell’equipaggiamento necessario

È evidente l’importanza che il movimento riveste per l’autonomia delle persone con disabilità e per la sua crescita psicologica, un’attenzione particolare deve essere rivolta alla stimolazione dell’attività per la conquista di un certo grado di sicurezza. Tale attività deve essere necessariamente svolta in un ambiente protetto. Il progetto intende mettere in sicurezza lo spazio esterno del Centro e acquistare l’equipaggiamento necessario (v. preventivo allegato) per le attività motorie dei pazienti.

  • Invio dei volontari Italiani nel limite del possibile

Il lavoro del volontariato aiuta a incentivare non solo il personale del Centro ma anche mette sotto i riflettori i problemi esistenti e sensibilizza le autorità competenti. 

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