2006 -  Sharon abbandona il Likud e fonda un suo partito : Katima. Poco dopo è vittima di un ictus ed è in coma. Lo sostituisce Ehud Olbert, politicamente sulla stessa linea di Sharon. Lo svolgimento delle elezioni nazionali palestinesi sono in forse per l’intenzione di Israele di impedire il voto a Gerusalemme Est. Solana afferma che l’Europa non aiuterà più i palestinesi se vince Hamas. Per impedire il lancio di razzi Kassam,  Israele costituisce lungo il confine nord, nella striscia di Gaza, una zona di sicurezza e ne scaccia gli abitanti. Olbert continua con la politica di Sharon. Tutti i ministri ora sono del partito Katima. Gennaio: Hamas stravince le elezioni generali palestinesi; tensione tra Fatah e Hamas. Il mondo si allarma e minaccia il taglio degli aiuti ai palestinesi e l’isolamento dell’ANP. Israele minaccia di non più consegnare ai palestinesi l’IVA e i dazi doganali che preleva per loro.

L’Iran insiste a volersi dotare di tecnologia nucleare. Un’inchiesta palestinese sull’ANP dimostra che negli ultimi anni vari dirigenti dell’ANP hanno sottratto in totale circa 1 miliardo di dollari dalle casse pubbliche. Gli aiuti che i palestinesi ricevono ammontano a poco più di 1 miliardo di dollari all’anno di cui 3/5 dall’UE, 1/5 dagli USA/ONU e 1/5 dai paesi arabi. Febbraio: la pubblicazione su molti giornali europei di vignette satiriche su Maometto irrita i musulmani del mondo intero e getta benzina sul fuoco delle relazioni interreligiose. Rappresentanti di Hamas sono ricevuti a Mosca ma la comunità internazionale isola il nuovo governo palestinese. Marzo: contravvenendo gli accordi le truppe israeliane occupano la prigione palestinese di Gerico e arrestano decine di detenuti, tra di loro anche il capo del FPLP. Israele trattiene l’IVA e i dazi doganali dei palestinesi. Il governo palestinese è in grandi difficoltà, solo lenite da un importante versamento dell’UE. Aprile: USA e EU tagliano i fondi al governo Hamas. La situazione per i palestinesi diventa grave e a Gaza, isolata da settimane, incominciano a scarseggiare i viveri. Olmert, confermato primo ministro di Israele, segue la politica di Sharon e dichiara che “non vuole far morire di fame i palestinesi, solo farli dimagrire…”. A Gaza la polizia palestinese, senza stipendi, si rivolta contro il governo Hamas. In risposta ai lanci di missili Kassam, Israele bombarda la striscia facendo decine di vittime. Israele continua con gli assassini mirati. Maggio: soprattutto a Gaza la situazione si fa drammatica e l’EU e anche Israele annunciano l’invio di aiuti umanitari ai palestinesi. Il confronto Hamas – Fatah si acuisce. Fine maggio i palestinesi avviano dei colloqui interni per evitare la guerra civile. Israele partecipa alle manovre NATO del Mediterraneo. Hamas essendo sempre isolato Israele prospetta dei colloqui con il pres. Abu Mazen che sul riconoscimento di Israele prospetta un referendum nazionale. Giugno: ufficialmente in risposta al lancio di missili Kassam, Israele continua con gli omicidi mirati e bombarda la striscia dal mare, dal cielo e da terra facendo decine di morti anche civili. Dopo l’indignazione della comunità internazionale Israele si scusa e avvia una inchiesta che esclude la responsabilità di Israele che invece è confermata da un’inchiesta internazionale. Hamas interrompe la tregua che rispettava da 16 mesi. Iniziano sporadici scontri tra Hamas e Fatah. Olmert fa solo colazione con Abu Mazen. 
Hamas e Fatah si accordano su un documento allestito dai prigionieri palestinesi in Israele che prospetta due stati in Palestina : implicitamente Hamas riconosce per la prima volta il diritto all’esistenza di Israele. Un commando palestinese attacca una postazione israeliana lungo il confine della Striscia e rapisce un soldato Israeliano. Un altro commando uccide un colono israeliano. I rapitori chiedono in cambio il rilascio delle donne e dei bambini prigionieri in Israele. Israele si rifiuta di trattare e distrugge la centrale elettrica di Gaza, tre ponti e taglia l’acqua alla Striscia, inoltra attua un bombardamento continuo e un assedio assoluto della Striscia. Israele arresta inoltre a Gaza e in Cisgiordania 64 parlamentari di Hamas tra cui otto ministri. Nella Striscia la popolazione è stremata e alla fame. Hamas continua con il lancio di razzi Kassam dalla Striscia, Israele compie micidiali rappresaglie e distruzioni. Hamas rapisce un soldato israeliano per utilizzarlo come merce di scambio. Anche Hetzbollah uccide 8 soldati israeliani e ne rapisce due. Israele rifiuta ogni trattativa e con il pretesto di liberare i prigionieri compie enormi distruzioni nella Striscia e in Cisgiordania (p.es. il ministero degli esteri palestinese a Nablus è completamente distrutto) e per un mese bombarda il Libano dove uccide circa 1100 persone (la maggiorparte civili), distrugge 140 ponti, 15'000 alloggi, centrali elettriche e telefoniche e molte infrastrutture di ogni tipo, impedisce l’arrivo degli aiuti umanitari, ecc. Un milione di libanesi è sfollato, enorme l’inquinamento del mare. Hetzbollah risponde con i razzi Katiuscha sul nord di Israele costringendo la popolazione nei rifugi o a trasferirsi al sud. Israele conta circa 150 morti ma non riesce a liberare i prigionieri. Il 18 agosto entra in vigore una tregua decretata dall’ONU che però Israele viola sistematicamente uccidendo ancora presunti militanti Hetzbollah in territorio libanese e rapendo un altro ministro di Hamas in Cisgiordania. L’ONU invia una forza di interposizione al sud del Libano. Sono circa 1,8 milioni le mine delle bombe a grappolo che Israele ha sparpagliato sul Libano meridionale; di queste circa il 40 % sono ancora attive e precludono l’accesso a vaste aree coltivate e abitate. In contrasto con le dichiarazioni di Abu Ammas Hamas ribadisce il rifiuto di riconoscere Israele. Il 21 sett. l’esercito israeliano “ufficialmente” assalta, danneggia e rapina una banca e 14 uffici di cambio palestinesi : refurtiva = circa 1 milione di $.
Nella striscia di Gaza continuano l’eccidio di palestinesi, le distruzioni e la chiusura delle frontiere. La popolazione è alla fame. A Gaza i palestinesi di Fatah e Hamas si combattono perché il governo Hamas non versa i salari : decine di morti. Israele bombarda i palestinesi con missili con esplosvo DIME (dense inert metal explosive) che carbonizzano il corpi o creano ferite tali da richiedere l’amputazione. Israele consegna al Libano i piani dei campi minati anche nel ’82-’85. Liebermann, immigrato d’origini russe d’estrema destra, entra nel governo Olmert e subito chiede l’allontanamento di tutti gli arabi. L’esercito israeliano rastrella tutti gli uomini tra i 16 e i 60 anni di Beith Hanun e li deporta in un campo di concentramento nel Negev, poi spara con i cannoni sulle case di Beith Hanun uccidendo 19 civili e ferendone circa 50. Il giorno seguente gli israeliani sparano sulle donne di Beith Hanun che protestavano uccidendone parecchie. Il mondo protesta, gli USA bloccano una risoluzione di condanna contro Israele nel Cons. di Sic. ONU che però poi viene approvata dall’assemblea generale; tuttavia rimane senza applicazioni concrete. I palestinesi lanciano razzi verso Shderot uccidendo 2 persone. Hamas e Fatah si accordano per un governo d’unione nazionale che però non si realizza. Dicembre: il primo ministro palestinese Haniyeh è bloccato a Rafah e gli viene impedito di trasportare nella Striscia 35 milioni di $, inoltre sconosciuti sparano sulla sua auto ferendo il figlio e uccidendo una guardia del corpo. Ne seguono dei combattimenti tra Fatah e Hamas che causano alcuni morti e molti feriti. Segue una tregua ma la tensione rimene alta. Abu Mazen annuncia elezioni anticipate. La situazione nei territori si degrada ulteriormente. Israele non rinnova i permessi di soggiorno nei t.o. delle persone con passaporto straniero ma coniugati con palestinesi. È una forma di pulizia etnica che tocca circa 40'000 persone.vign pal1