Storia Palestina: 2003
2003 - Si scopre che la corruzione coinvolge anche lo stesso Sharon e i suoi figli.
Continua la costruzione del muro. Gli israeliani proibiscono a una delegazione palestinese di recarsi a Londra per colloqui di pace. Gli israeliani proibiscono l’esercizio della pesca ai 1000 pescatori di Gaza. Gli israeliani chiudono le scuole superiori e le università palestinesi. Vessazioni e repressione da parte israeliana si intensificano. Si avviano delle trattative di pace dette “La mappa stradale” sponsorizzate da USA, Russia, ONU e EU ma le cose procedono a rilento. Su richiesta USA Arafat nomina un primo ministro incaricato delle trattative ma Israele continua la costruzione del muro, continua la repressione, i posti di blocco, gli arresti le distruzioni e le uccisioni mirate,ecc. mentre da parte palestinese vengono compiuti diversi attentati. Israele rilascia circa 300 prigionieri che erano alla fine della pena (su circa 6000 ufficiali) e nel contempo ne fa altrettanti di nuovi, ecc. Le trattative della “Road map” sono a un punto morto. e l’esercito israeliano rioccupa quelle poche fasce di territorio che aveva liberato. In successione ben tre primi ministri palestinesi dimissionano e si forma un governo provvisorio. In settembre il governo israeliano decide l’espulsione di Arafat ma le proteste internazionali lo convincono a posporre l’esecuzione del provvedimento. Elicotteri israeliani bombardano le case dei dirigenti di Hamas uccidendone diversi + molti civili. Il capo storico di Hamas si salva. Le vittime palestinesi dall’inizio della seconda intifada sono circa 2100 (saranno circa 3000 alla fine del 2003 - di cui 50 palestinesi uccisi dai coloni sionisti), circa 450 le case distrutte, centinaia gli arresti (nelle prigioni israeliane ci sono circa 350 palestinesi minorenni). Da parte israeliana ci sono circa 500 vittime. Impressionante anche il numero di feriti palestinesi (circa 30'000) di cui molti giovani e/o menomati a vita perchè colpiti scientemente alla testa. In seguito alle precarie condizioni di vita, dall’inizio della II. intifada circa 150'000 palestinesi hanno lasciato la Palestina e sono emigrati verso gli USA, l’Europa, l’America centro-meridionale, gli stati arabi ecc. Nel contempo le colonie israeliane nei territori occupati si sono ulteriormente ampliate. In Israele circa 500 militari, di cui 27 piloti militari attivi e della riserva, si rifiutano di intervenire nei territori occupati. In ottobre Israele bombarda un campo profughi in Siria ritenuto base di Hamas. Gli USA pongono il veto a una successiva risoluzione di condanna di Israele sia per il bombardamento che per la costruzione del muro di sicurezza (è il 78 .mo veto degli USA per salvare Israele). Alcuni parlamentari Israeliani e palestinesi sottoscrivono un accordo di pace (accordo di Ginevra: prevede il ritiro degli israeliani ma non prevede il rientro dei profughi palestinesi) subito respinto dal governo Sharon e dai combattenti palestinesi. Tsahl fa diverse incursioni a Gaza con molti morti e 40 case distrutte. A Gaza, in un attentato, muoiono tre americani agenti della CIA.,Nel suo rapporto l’Incaricato speciale dell’ONU per l’alimentazione, Jean Ziegler, definisce grave la situazione alimentare nei territori occupati attribuendone la responsabilità a Israele. Il governo israeliano chiede il ritiro del rapporto e l’allontanamento di Jean Ziegler. Secondo un sondaggio pubblicato in novembre dall’UE, il 59 % degli europei ritiene che Isrele sia il maggior pericolo per la pace, seguito a ruota da USA, Iran, Corea d.N, Iraq e Afganistan. Il governo israeliano ha reagito scandalizzato e accusando l’UE di antisemitismo. In Israele nel 2003 la povertà è aumentata considerevolmente. L’età media degli abitanti dei Kibbutz è ora sopra i 45 / 50 anni ciò che nell’Israele rurale comporterà tra una generazione un grave problema demografico. Gli USA forniscono a Israele 106 caccia F-16 (del valore di 2,2 miliardi di dollari) che si aggiungono ai 230 F-16 già in possesso di Israele. La Germania fornisce a Israele 3 sommergibili convenzionali “Dolphin” con tubi lancia missili da crociera. L’Oceano Indiano è così nel raggio d’azione della marina israeliana che progetta di utilizzare come base sommergibili una vecchia base dell’URSS in Eritrea. Israele progetta un attacco al centro nucleare iraniano sospettato di preparare armamenti nucleari; l’Iran accetta le ispezioni internazionali.
Con il voto USA il consiglio di sicurezza ONU intima alle parti il rispetto della Road map. Israele comunica che non si sente impegnata da questa risoluzione. Personalità israeliane (tra cui un figlio di Sharon) e palestinesi avviano colloqui informali a Londra ma ne sorte un nulla di fatto. Dicembre : l’assemblea dell’ONU deferisce Israele alla corte penale internazionale dell’Aja per la costruzione del muro. Alcuni esperti israeliani affermano che in Israele gli ebrei non sono più una maggioranza o non lo saranno più prossimamente. Al Cairo le organizzazioni combattenti palestinesi si rifiutano di sottoscrivere una tregua finchè perdurano gli attacchi e l’occupazione da parte israeliana. Dicembre : Sharon annuncia un’eventuale iniziativa unilaterale di Israele che probabilmente sarà la ghettizzazione dei palestinesi entro “il muro” costruito in Cisgiordania e attorno alla striscia di Gaza. I palestinesi verrebbero così “strangolati”. In Israele fa notizia il fatto che i soldati, gli ufficiali, i piloti e i riservisti israeliani che si rifiutano di servire nei territori palestinesi occupati sono ora circa 600. 4 dirigenti dei servizi segreti israeliani condannano pubblicamente la politica del governo Sharon che potrebbe portare Israele alla catastrofe. Durante un processo in Israele ufficiali israeliani rivelano l’esistenza di una prigione segreta (locale 1391) situata in una base militare dove circa 600 detenuti vengono torturati e poi “fatti sparire”. In dicembre, ignorando i segnali distensivi lanciati da Damasco, Israele annuncia di voler aumentare la presenza di coloni sul Golan siriano.
Fondi ebraici : dopo 5 anni i 1,2 miliardi di dollari versati dalle banche elvetiche a titolo di risarcimento per i fondi degli ebrei scomparsi durante la II. guerra mondiale e mai restituiti sono stati distribuiti solo in misura di 1/3 di cui in parte versati a organizzazioni ebraiche e in parte utilizzati per pagare le cospicue parcelle degli avvocati (ebrei). Pochi e modesti i risarcimenti alle vittime. Da notare l’utilizzo da parte degli avvocati delle dichiarazioni di un impiegato dell’UBS (Meili) che dopo aver trafugato alcuni documenti, con promesse varie fu invitato negli USA e alla fine abbandonato a se stesso. Da notare pure le “pressioni” esercitate dagli USA nei confronti della Svizzera affinchè le banche elvetiche accettassero le indagini iall’interno degli istituti stessi da parte di una commissione composta anche da esperti statunitensi e l’impegno da parte ebraica del senatore newyorkese D’Amato. L’operato degli avvocati ebrei fu denunciato da Finkelstein nel suo libro. Gli stessi avvocati hanno lanciato una nuova campagna/denuncia contro alcune aziende europee, tra cui anche alcune svizzere, per il loro utilizzo di prigionieri come mano d’opera coatta durante la II. guerra mondiale. Gli stessi avvocati stanno allestendo una nuova campagna/denuncia collettiva contro la Svizzera per il suo appoggio al regime sudafricano dell’appartheid durante il boicotto decretato dall’ONU.