Storia Palestina: 1987 - 2000
1987 - Ricostituzione dell’OLP a Algeri
A Gaza e in Cisgiordania inizia il sollevamento popolare “Intifada” : in due anni 700 morti , decine di migliaia di feriti palestinesi e 14'000 arresti
1988 - A Tunisi un commando israeliano assassina il numero due dell’OLP Abu Jihad
Re Hussein interrompe le relazioni con la Cisgiordania occupata da Israele
L’OLP proclama lo Stato di Palestina e riconosce le risoluzioni dell’ONU 181, 242 e 338 e condanna il terrorismo
A Algeri il Consiglio Nazionale Palestinese dichiara che la Palestina è uno stato indipendente.
Yasser Arafat parla alla 44. sessione della Commissione per i diritti umani dell’ONU a Ginevra ( gli Stati Uniti avendo rifiutato il visto di entrata al capo dell’OLP ) ove riprende le dichiarazioni del CNP e condanna il terrorismo.
Scoppia la prima Intifada (rivolta popolare). Gli USA riprendono il dialogo con l’OLP. La Palestina è riconosciuta da un centinaio di nazioni.
1989 - Y. Schamir presenta il suo piano in quattro punti basato su elezioni nei territori occupati
A Parigi il capo dell’OLP dichiara che la “Carta palestinese” è superata
1990 - Dall’URSS arrivano in Israele circa 200'000 immigranti
Dopo il tentativo di sbarco di un commando palestinese in Israele il presidente Bush sospende il dialogo americano-palestinese
L’Irak attacca il Kuwait. L’ONU esige il ritiro. L’OLP sostiene Saddam Hussein.
Eccidio alla moschea di Gerusalemme ( 18 morti e 150 feriti tutti palestinesi ). Israele rifiuta una commissione d’inchiesta dell’ONU.
1991 - A Tunisi i servizi segreti israeliani assassinano il numero due dell’OLP A.Iyad.
Prima di una serie di visite del segretario di stato J. Baker a Gerusalemme fino all’accettazione da parte di Israele del principio di una conferenza di pace.
In vista della conferenza di Madrid l’URSS ristabilisce le relazioni diplomatiche con Israele
Busch e Gorbatchev aprono a Madrid le conversazioni tra Israele e i vicini arabi. La delegazione palestinese non riconosciuta da Israele deve essere integrata in quella giordana.
1992 - In gennaio a Mosca incominciano i negoziati multilaterali.
Gli USA vincolano la concessione di un prestito di 10 miliardi di dollari a Israele alla sospensione degli insediamenti Israeliani in Cisgiordania e Gaza
Itzhak Rabin vince le elezioni israeliane
Rabin ventila un ritiro parziale dal Golan in cambio di un trattato di pace con la Siria
In Israele F.Mitterand presidente della Francia difende la causa palestinese
A seguito dell’assassinio da parte dell’Hamas di una guardia di frontiera israeliana
Israele espelle verso il Libano 415 palestinesi sospetti ( in realtà si tratta di quasi tutti i medici palestinesi ) ; non essendo accettati dal Libano dovranno soggiornare in condizioni terribili all’aperto vicino al confine per oltre un anno.
Nel deserto del Negev muoiono una mezza dozzina di soldati israeliani delle forze speciali mentre si stanno addestrando a compiere un attentato per uccidere Saddam Hussein.
1993 - Israele e l’OLP si riconoscono a vicenda.
Firma a Oslo di una dichiarazione di principio.
Alla Casa Bianca Israele e l’OLP firmano gli accordi di principio su un autogoverno palestinese
1994 Nella moschea di Hebron un colono ebreo assassina 29 palestinesi
Accordo a Parigi tra Israele e OLP sulle questioni economiche
Accordo a Il Cairo sulle modalità di applicazione degli accordi della Casa Bianca
Y.Arafat ritorna a Gaza. Fissate le scadenze del ritiro israeliano.
Arafat e Perez ricevono assieme il premio Nobel per la Pace
Firma del trattato di pace tra la Giordania e Israele
1995 - A seguito di un attentato della Djihad islamica che a Beit Lid ha fatto 19 morti israeliani Israele chiude i territori occupati e blocca i negoziati
Dopo tre attentati Y. Arafat ordina l’arresto di 170 membri o simpatizzanti di Hamas
Malgrado un nuovo attentato a Gerusalemme Arafat e Rabin firmano un nuovo accordo di estensione dell’autonomia in Cisgiordania detti Oslo II.
4 novembre I. Rabin è assassinato da uno studente ebreo di estrema destra. Lo sostituisce Shimon Peres
Israele completa il suo ritiro dalle città palestinesi eccetto Hebron.
1996 - Arafat e i suoi vincono l’80 % dei seggi alle elezioni del Consiglio d’autonomia
Per vendicare l’assassinio di Y. Ayache dell’Hamas da parte dei servizi segreti israeliani Hamas organizza in Israele una serie di sanguinosi attentati.
Israele chiude i territori occupati.
Peres autorizza un’operazione militare israeliana in Libano ; 102 civili rifugiatisi nella base dell’ONU di Canaa muoiono sotto le bombe israeliane. Dopo un palleggio delle responsabilità, l’ONU, su pressione USA, si limita a deplorare l’accaduto e Peres dichiara che non ci si può fidare dell’ONU.
Il consiglio nazionale palestinese riconosce il diritto all’esistenza di Israele.
Israele sospende i negoziati di Taba in attesa del risultato delle elezioni interne.
B. Nétanyahu vince le elezioni israeliane ed è a capo di un governo di destra. Il suo programma prevede nuove colonizzazioni di massa dei territori occupati e la non restituzione dei territori occupati dal ’67.
L’apertura di una galleria sotto la spianata delle moschee a Gerusalemme da parte degli israeliani provoca violente reazioni da parte dei palestinesi prontamente represse dagli israeliani ( 76 morti) . In contrasto con gli accordi l’esercito israeliano invade i territori autonomi palestinesi.
Prima visita ufficiale in Israele da parte di Arafat
1997 - Protocollo di accordo sul rispiegamento dell’esercito israeliano nella città di Hebron.
Israele decide di costruire una colonia ebraica sulla collina Har Homa nella parte Araba occupata di Gerusalemme . Malgrado questa palese violazione degli accordi di Oslo gli USA pongono il veto a una risoluzione dell’ONU che invita Israele a rinunciare a questo insediamento.
La polizia palestinese chiude 16 uffici dell’Hamas. In Giordania i servizi segreti Israeliani tentano di assassinare il capo politico dell’Hamas.
Su pressione della Giordania Israele libera A. Yassine capo spirituale dell’Hamas.
La Giordania scambia due agenti del Mossad contro 35 prigionieri palestinesi.
1998 - Gli scontri tra l’esercito israeliano e i palestinesi in occasione della commemorazione della nascita dello stato ebraico provocano 9 morti e 1200 feriti
Il governo israeliano approva il piano della “grande Gerusalemme “ proposto da Nétanyahu che, in contrasto con le risoluzioni dell’ONU, prevede l’annessione a Israele della parte araba di Gerusalemme e di una parte della Cisgiordania.
L’assemblea dell’ONU eleva lo statuto della delegazione palestinese a “superosservatore” e chiede a Israele di rinunciare al progetto di “grande Gerusalemme”
Accordi di Wye River negli USA prevedono che l’Autorità palestinese recuperi 13 % supplementari del territorio della Cisgiordania di cui 12 % in sovranità condivisa con Israele in scambio di una maggiore repressione dei movimenti ostili alla pace.
La CIA supervisionerà questa “ lotta al terrorismo”.
Inaugurazione dell’aeroporto di Gaza.
A seguito di incidenti Israele sospende gli accordi di Wye River.
Il parlamento israeliano convoca elezioni anticipate
1999 - Il figlio di re Hussein di Giordania succede al padre deceduto
A Berlino i capi di stato europei confermano il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione , inclusa la possibilità di avere un proprio stato. Alla fine del periodo dell’autonomia previsto dagli accordi del 1993 e in base alle promesse del presidente Clinton , il consiglio centrale dell’OLP rinvia la dichiarazione di uno Stato palestinese indipendente.
Il laburista E. Barak è eletto nuovo primo ministro di Israele
A Charm el-Cheikh Arafat e Barak firmano l’accordo che definisce il calendario di applicazione degli accordi di Wye River . L’accordo definitivo sulle questioni sospese (acqua, prigionieri, rientro rifugiati, Gerusalemme, ecc. ) deve essere firmato entro il 13 settembre.
Barak fa smantellare una decina di colonie ebraiche selvagge delle 42 insediatesi sotto il governo Nétanyahou ma permette l’estensione delle colonie esistenti (ovviamente su terre confiscate ai palestinesi ) Riprendono a Washington i colloqui israelo-siriani interrotti nel 1996 ma falliranno dopo pochi mesi causa mancato accordo.