Sono passate diverse settimane dal fatidico 16 settembre, quando le proteste sono divampate in Iran in seguito alla morte della giovane curda iraniana, Mahsa Amini, mentre era in custodia della polizia morale del regime, fermata per aver infranto le rigide regole sull’indossare il copricapo islamico per le donne.

Protesta - Ora è evidente che il motto di "Donna, Vita, Libertà" è riuscito a mettere insieme la classe media e quella povera urbana, gli abitanti delle baraccopoli e i marginalizzati indipendentemente dalle loro identità etniche - curdi, farsi, turchi azeri e baluci.13 Iranuprising

Malgrado la repressione violenta subita i manifestanti conservano un carattere civile e non armato. Le due etnie Curda e Baluci sono state nel mirino dell’attacco brutale e armato del regime e hanno pagato un pesantissimo tributo in termini di vite umane. Pur avendo la possibilità di una resistenza armata finora la hanno evitata.  Sono consapevoli che qualsiasi fuga in avanti creerebbe una spaccatura tra il movimento e darebbe una giustificazione al regime per una repressione molto violenta in tutto il paese.

Donne - È stato sconvolto il paradigma delle soggettività iraniane. Le donne hanno acquisito un ruolo attivo. Ciò si riflette nella centralità della donna e della sua dignità, che si relaziona più in generale alla dignità umana. Il riconoscimento delle donne come le protagoniste del cambiamento e le loro rivendicazioni come fulcro strategico della lotta ha reso il movimento di protesta piuttosto singolare.

Così il movimento acquisisce una forza umanistica, egualitaria, liberale e laica particolarmente potente, con un enorme potenziale per stimolare un cambiamento fondamentale.

Vita - Reclamare la vita è un concetto potente. La gente sente che una vita normale è stata loro negata da un regime di vecchi clericali autocrati, staccati dalla gente normale eppure capaci di colonizzare le loro vite.

Il movimento di protesta ha abbracciato molti gruppi e classi sociali rifiutate e oppresse e è andato oltre le donne e le loro rivendicazioni. I diritti delle donne sono condivisi come il miglior punto di partenza per la loro lotta democratica contro l'oscurantismo islamista. Indipendentemente dalle classi sociali e/o il gruppo etnico, il disagio collettivo si sentiva e si viveva sulla pelle anche negli anni passati, ma ora gli iraniani sono pronti a reclamare la loro libertà ed agire di conseguenza. 

Giovani – Uno degli aspetti più sorprendenti dell'attuale movimento è che sia composto in modo schiacciante da giovani sotto i venticinque anni. Disillusi da un vero cambiamento promesso negli anni passati e marginalizzati nella struttura del potere si erano rifugiati nel loro mondo, nei gruppi di amicizia online. Si sono esposti al mondo attraverso la rete, hanno appreso nuove abilità e strategie di lotta, e nuovi valori e conoscenze, hanno imparato e capito come va il mondo e di che cosa essi siano stati privati. Sono estranei alla mentalità clericale e alla generazione più anziana come se giovani e più anziani vivessero in paesi diversi. Perciò non sorprende la loro diffusa partecipazione in uno sconvolgimento politico in cui stanno giocando un ruolo sempre più radicalizzante.

 Ciò mostra che le vere forze di cambiamento possono emergere e auto-organizzarsi senza l'intervento di gruppi o personalità convenzionali dissidenti. Sono loro che iniettano nuovo sangue nel corpo di un movimento in tempi di silenzio e disperazione, fornendo energia e nuova vita a un movimento da vivere e portare avanti.

Cambiamento o rivoluzione – Qualsiasi rivendicazione per un profondo cambiamento impone la necessità di esistenza di una certa fiducia tra le parti. Indipendentemente dalla letteratura rivoluzionaria, ciò che ogni giorno succede nelle strade del paese evidenzia il crollo irreparabile tra i manifestanti e il regime. Sembra che gli iraniani siano arrivati a un punto che hanno maturato nella mente e nei cuori che non possono più giungere alle loro rivendicazioni senza un cambiamento radicale del sistema politico odierno.

Futuro – È difficile prevedere il futuro, tuttavia una cosa è certa questo movimento ha già ottenuto molto e molte cose non torneranno come prima. È del tutto improbabile che il regime riesca a sedare un movimento di tale portata in futuro anche se riesce a soffocarlo ora.