OCHA 1Rapporto sulla Protezione dei Civili nei Territori Palestinesi occupati
riguardante il periodo:   18 aprile – 1 maggio 2023

Office for the Coordination of Humanitarian Affairs – occupied Palestinian territory http://www.ochaopt.org/
sono scaricabili dal sito Web di OCHAoPt, alla pagina:  https://www.ochaopt.org/reports/protection-of-civilians

Rapporto sulla Protezione dei Civili nei Territori Palestinesi occupati
riguardante il periodo: 18 aprile – 1 maggio 2023

nota 1: I Rapporti ONU OCHAoPt vengono pubblicati ogni due settimane in lingua inglese, araba ed ebraica; contengono informa-zioni, corredate di dati statistici e grafici, sugli eventi che riguardano la protezione dei civili nei territori palestinesi occupati.L’Associazione per la pace – gruppo di Rivoli, traduce in italiano l’edizione inglese dei Rapporti.
nota 2: Nella versione italiana non sono riprodotti i dati statistici ed i grafici. Le scritte [in corsivo tra parentesi quadre] sono talvolta aggiunte dai traduttori per meglio esplicitare situazioni e contesti che gli estensori dei Rapporti a volte sottintendono, considerandoli già noti ai lettori abituali.
nota 3: In caso di discrepanze (tra il testo dei Report e la traduzione italiana), fa testo il Report originale in lingua inglese.

1). A Gerico, durante due operazioni di ricerca-arresto, le forze israeliane hanno ucciso due palestinesi, tra cui un minore, e ne hanno feriti altri nove. In una delle due operazioni si sarebbe verificato uno scontro a fuoco con palestinesi (seguono dettagli). Il 24 aprile e il 1° maggio, le forze israeliane hanno fatto irruzione nel Campo profughi di Aqabet Jaber (Gerico); nel secondo episodio è stato segnalato uno scontro a fuoco. Durante entrambe le operazioni, i palestinesi hanno lanciato pietre, mentre le forze israeliane hanno sparato proiettili veri, proiettili di gomma e lacrimogeni. Una delle due vittime palestinesi era un ragazzo di 17 anni. Altri nove palestinesi sono rimasti feriti, compreso un uomo che è stato investito da un veicolo militare. Le forze israeliane hanno arrestato cinque palestinesi. Secondo fonti mediche, durante gli scontri, le forze israeliane hanno limitato la capacità delle ambulanze di operare all’interno del Campo. Alla fine del periodo in esame, la città di Gerico risultava essere ancora soggetta a inasprite restrizioni di movimento, imposte dalle forze israeliane dal 22 aprile (vedi sotto). Dall’inizio del 2023 e fino alla fine del periodo di riferimento, in Cisgiordania (inclusa Gerusalemme Est) le forze israeliane hanno ucciso 94 palestinesi; più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2022, quando le vittime erano state 43.

2). A Betlemme le forze israeliane hanno ucciso un minore palestinese (seguono dettagli).  Il 28 aprile, all’ingresso del villaggio di Tuqu’, durante scontri, le forze israeliane hanno sparato, uccidendo, con proiettili veri, un ragazzo palestinese di 15 anni. Nella circostanza, i palestinesi hanno lanciato pietre e le forze israeliane hanno sparato proiettili veri. In Cisgiordania, inclusa Gerusalemme est, finora, nel 2023, sono stati uccisi dalle forze israeliane diciannove minori palestinesi; nello stesso periodo del 2022, erano stati otto.

3). A Gerusalemme e Ramallah, in tre aggressioni operate da palestinesi, sono rimasti feriti otto israeliani e un aggressore palestinese è stato ucciso (seguono dettagli). Il 18 aprile, a Sheikh Jarrah (Gerusalemme est), un palestinese ha aperto il fuoco contro un veicolo israeliano, ferendo due israeliani prima di fuggire. Successivamente, le forze israeliane hanno condotto una caccia all’uomo in diversi edifici vicini, costringendo temporaneamente i residenti a lasciare le loro case. A Nablus è stato arrestato un ragazzo di 15 anni perché sospettato di aver compiuto l’attacco.  Il 24 aprile, a Gerusalemme Ovest , un palestinese di Beit Safafa (Gerusalemme Est) ha speronato con il suo veicolo dei pedoni israeliani, ferendone sette, tra cui un anziano. A sua volta, l’uomo è stato colpito e ucciso da un israeliano. I motivi dello speronamento sono contestati sia da fonti israeliane che palestinesi. Il 25 aprile, una persona ritenuta palestinese ha aperto il fuoco contro un gruppo di coloni israeliani che partecipavano a una corsa nei pressi dell’insediamento israeliano di Ofra (Ramallah); uno di loro è rimasto ferito.

4). A Salfit, le forze israeliane hanno ucciso un palestinese che aveva cercato di accoltellare un agente di polizia (seguono dettagli). Il 27 aprile, allo svincolo di Haris (Salfit), un palestinese è sceso dalla sua auto e ha cercato di accoltellare un agente di polizia israeliano. Le forze israeliane gli hanno poi sparato diverse volte, anche mentre giaceva a terra, come ripreso da una videocamera. Secondo l’esercito israeliano, prima del tentativo di accoltellamento, l’uomo aveva cercato di investire degli israeliani. Il suo corpo è stato trattenuto dalle autorità israeliane. Finora nel 2023, in Cisgiordania, dieci palestinesi sono stati colpiti e uccisi dalle forze israeliane mentre attaccavano o, presumibilmente, tentavano di attaccare le forze israeliane.

5). In Cisgiordania, sono stati feriti dalle forze israeliane 166 palestinesi, tra cui almeno otto minori; 15 di loro sono stati colpiti con proiettili veri (seguono dettagli). Settantanove palestinesi sono rimasti feriti durante undici operazioni di ricerca-arresto e altre operazioni condotte dalle forze israeliane in più località, oltre ai nove palestinesi feriti nel Campo profughi di Aqabet Jaber (vedi sopra). In un caso, le forze israeliane hanno ferito 15 palestinesi (tutti assistiti per inalazione di gas lacrimogeni), in seguito all’ingresso di coloni israeliani, accompagnati da forze israeliane, nell’area di una sorgente d’acqua presso la Comunità palestinese di Qaryut (Nablus). Altri 59 palestinesi sono rimasti feriti nei pressi di Beit Dajan e Beita (entrambe a Nablus) e Kafr Qaddum (Qalqiliya) durante le manifestazioni contro le restrizioni di accesso e l’espansione degli insediamenti. Altri quattro palestinesi, tra cui due minori, sono rimasti feriti a Qarawat Bani Hassan (Salfit), durante scontri scoppiati nel corso della confisca di una struttura da parte delle forze israeliane. Complessivamente, 126 palestinesi sono stati curati per inalazione di gas lacrimogeno, 15 sono stati colpiti da proiettili veri, 9 sono rimasti feriti con proiettili di gomma, 7 sono stati colpiti da granate assordanti o candelotti lacrimogeni, 8 da schegge e uno è stato colpito da un veicolo militare.

6). In Cisgiordania, coloni israeliani hanno ferito 24 palestinesi, tra cui due minori e due donne, e persone conosciute come coloni, o ritenute tali, hanno danneggiato proprietà palestinesi in altri 32 casi. Ciò si aggiunge al ferimento di 15 palestinesi da parte delle forze israeliane a Qaryut (Nablus), nell’episodio citato prima e che vedeva coinvolti coloni (seguono dettagli).  Il 22, 24 e 30 aprile, nei pressi di Deir Dibwan e At Tayba (entrambi a Ramallah), Tuqu’ (Betlemme), Burqa e Tell al Khashaba (entrambi a Nablus), coloni israeliani hanno aggredito fisicamente, spruzzando spray al peperoncino o ferendo in altro modo, nove palestinesi che coltivavano o pascolavano bestiame; tra i feriti c’era un minore di 16 anni. A Ein al Beida (Tubas), coloni israeliani, lanciando pietre, hanno danneggiato strutture di sostentamento e almeno tre veicoli; hanno aggredito fisicamente e ferito sette palestinesi. In altri sei episodi, sono rimasti feriti sei palestinesi ad opera di coloni israeliani che lanciavano pietre contro veicoli palestinesi in viaggio presso Betlemme, Ramallah e Salfit. In un episodio separato, il 1° maggio, nella zona di Wadi Ar Rababa a Silwan, coloni israeliani avrebbero speronato con il loro veicolo due palestinesi in bicicletta, ferendoli entrambi. Secondo fonti della Comunità, durante il periodo di riferimento, più di 440 ulivi e altri raccolti sono stati vandalizzati su terreni palestinesi prossimi agli insediamenti israeliani, anche dove l’accesso palestinese richiede l’approvazione dell’esercito israeliano; tali danni sono riferiti a 13 episodi registrati in Cisgiordania. Secondo testimoni oculari e fonti della Comunità locale, in altri dieci casi registrati a Ramallah, Salfit, Tubas, Betlemme, Hebron, Gerusalemme e Qalqiliya, coloni hanno fatto irruzione in case e terreni agricoli, danneggiando una rete idrica, quattro strutture residenziali e agricole, trattori. Nei restanti otto casi segnalati in Cisgiordania, coloni israeliani hanno lanciato pietre e hanno vandalizzato 16 veicoli palestinesi. Inoltre, il 18 aprile, nell’area militare chiusa di H2 a Hebron, cinque negozi palestinesi sono stati demoliti, secondo quanto riferito, da coloni israeliani. Negli ultimi anni, le forze israeliane hanno vietato ai proprietari l’utilizzo di questi negozi, citando “il principio di separazione” (tra palestinesi e coloni israeliani).

7). Secondo fonti israeliane, persone conosciute come palestinesi, o ritenute tali, hanno lanciato pietre e danneggiato almeno due veicoli israeliani in altrettanti episodi.

8). Adducendo la mancanza di permessi di costruzione rilasciati da Israele, che sono quasi impossibili da ottenere per i palestinesi, le autorità israeliane hanno confiscato una struttura nell’Area C della Cisgiordania e hanno costretto una famiglia palestinese a demolire parte della loro casa a Sur Bahir (Gerusalemme Est). Due persone sono state sfollate e il sostentamento di altre cinque è stato compromesso. Ciò riflette un calo significativo del numero di strutture demolite o sequestrate dall’inizio dell’anno (32), rispetto alla media bisettimanale. Ciò è coerente con una tipica riduzione delle demolizioni israeliane durante il mese di Ramadan.

9). In Cisgiordania le chiusure continuano a interrompere l’accesso di migliaia di palestinesi a mezzi di sussistenza e servizi (seguono dettagli). In coincidenza con la festa dell’Eid al Fitr, il 22 aprile, le forze israeliane hanno intensificato le restrizioni al movimento dentro e intorno alla città di Gerico. I quattro punti di accesso da e per la città sono stati ostruiti con blocchi di cemento ed è stato installato un cancello stradale, oltre a intensi controlli di sicurezza ai checkpoints, con conseguenti lunghi tempi di attesa per i pendolari, soprattutto all’uscita dalla città. Ciò ha limitato il movimento di circa 50.000 persone e ha costretto residenti e altri visitatori e pendolari a utilizzare strade sterrate alternative e lunghe deviazioni per accedere a cliniche, scuole e mercati. Nell’area H2 della città di Hebron, in diverse occasioni, è stato segnalato un numero eccezionalmente elevato di checkpoints “volanti”. Complessivamente sono stati osservati 13 checkpoints “volanti”, in aumento rispetto a una media bisettimanale di due registrata dall’inizio del 2023. Ciò ha limitato il movimento di circa 1.200 residenti nell’area e pregiudicato l’accesso di circa 300 studenti a undici scuole vicine.Tra il 24 e il 26 aprile, attorno alla Striscia di Gaza e alla Cisgiordania, in occasione delle giornate nazionali israeliane, le autorità israeliane hanno chiuso i valichi controllati da Israele per persone e merci, ostacolando il movimento dei palestinesi, non solo verso Israele ma anche all’interno dei Territori palestinesi occupati.

10). Nella Striscia di Gaza, vicino alla recinzione perimetrale israeliana o al largo della costa, presumibilmente per imporre restrizioni all’accesso, in almeno 31 occasioni, le forze israeliane hanno aperto il “fuoco di avvertimento”. Tre pescatori sono rimasti feriti, due sono stati arrestati e un peschereccio è stato sequestrato al largo della costa. All’interno di Gaza, in due occasioni, bulldozer militari israeliani hanno spianato terreni prossimi alla recinzione perimetrale, a Rafah e Khan Younis. Inoltre, quattro palestinesi sono stati arrestati dalle forze israeliane mentre cercavano di entrare in Israele attraverso la recinzione perimetrale.

Ultimi sviluppi (al di fuori del periodo di riferimento)

Questa sezione si basa su informazioni iniziali provenienti da diverse fonti. Ulteriori dettagli confermati saranno forniti nel prossimo rapporto.

– Il 2 maggio, un palestinese è morto in una prigione israeliana dopo uno sciopero della fame durato 86 giorni. Successivamente, gruppi armati palestinesi di Gaza hanno lanciato razzi e altri proiettili contro Israele, provocando, secondo fonti dei media, fino a 12 feriti civili e danni alle proprietà. Le forze israeliane hanno effettuato attacchi aerei su Gaza, secondo quanto riferito, prendendo di mira strutture militari. Secondo il Ministero della Salute (MoH) di Gaza, durante questo scontro a fuoco, un palestinese è stato ucciso in circostanze che devono ancora essere verificate, e cinque civili sono rimasti feriti; inoltre sarebbero state danneggiate proprietà civili.

– Il 4 maggio, nella città di Nablus, le forze israeliane hanno avuto uno scontro a fuoco con palestinesi, uccidendone tre. In un’altra circostanza, a Huwwara (Nablus), le forze israeliane hanno sparato uccidendo una donna palestinese che avrebbe accoltellato un soldato israeliano.

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Note a piè di pagina

1 Vengono conteggiati separatamente i palestinesi uccisi o feriti da persone che non fanno parte delle forze israeliane (ad esempio da civili israeliani) o colpiti da razzi palestinesi non giunti a bersaglio, così come quelli la cui causa immediata di morte o l’identità dell’aggressore rimangono controverse, poco chiare o sconosciute.

2 Le vittime israeliane in questi rapporti includono persone che sono state ferite mentre correvano ai rifugi durante gli attacchi missilistici palestinesi. I cittadini stranieri uccisi in attacchi palestinesi e le persone la cui causa immediata di morte o l’identità dell’aggressore rimangono controverse, poco chiare o sconosciute, vengono conteggiate separatamente.

Questo rapporto riflette le informazioni disponibili al momento della pubblicazione. I dati più aggiornati e ulteriori analisi sono disponibili su ochaopt.org/data

SINTESI 339

Rapporto sulla protezione dei civili nei Territori Palestinesi Occupati

Periodo 18 aprile – 1 maggio 2023

– Uccisi da forze israeliane 2 palestinesi; 94 da inizio anno. Ucciso un minore; 19 da inizio anno.

– Aggressioni da palestinesi; feriti 8 israeliani, uccisi 2 aggressori.

– Feriti da forze israeliane, in manifestazioni e scontri, 166 palestinesi (8 minori); 15 colpiti con proiettili veri.

– Da coloni israeliani, feriti 24 palestinesi (2 minori e 2 donne); danni a 440 ulivi, rete idrica, strutture, trattori.

– Da palestinesi, danni a 2 veicoli israeliani.

– Cisgiordania: confiscata da autorità israeliana una struttura in Area C. Costretta una famiglia palestinese ad autodemolire parte della casa a Gerusalemme Est. Sfollate 2 persone; colpite altre 5. A Hebron, demoliti 5 negozi palestinesi.

– Continuano chiusure e limiti alla circolazione per i palestinesi; interrotto l’accesso a lavoro, scuole, servizi.

– Striscia di Gaza: fuoco di avvertimento contro palestinesi in 31 casi. Feriti 3 pescatori, arrestati 2, sequestrato un peschereccio.

 

Note: I Rapporti ONU OCHAoPt vengono pubblicati ogni due settimane in lingua inglese, araba ed ebraica; contengono informazioni, corredate da dati numerici e grafici statistici, sugli eventi che riguardano la protezione dei civili nei territori palestinesi occupati. Sono scaricabili dal sito Web di OCHAoPt, alla pagina: https://www.ochaopt.org/reports/protection-of-civilians

Sullo stesso sito sono reperibili mappe della Striscia di Gaza e della Cisgiordania:
Striscia di Gaza: https://www.ochaopt.org/sites/default/files/gaza_a0_press.pdf
Cisgiordania: https://www.ochaopt.org/sites/default/files/westbank_a0_25_06_2020_final.pdf

La scrivente “Associazione per la pace – gruppo territoriale di Rivoli”, stante l’imparzialità dell’Organo che li redige, utilizza i Rapporti per diffondere un’informazione affidabile sugli eventi che accadono in Palestina. Pertanto, traduce i Rapporti in italiano (escludendo i dati statistici ed i grafici) e li invia agli interessati. Talvolta, i traduttori dell’Associazione, per esplicitare informazioni che gli estensori dei Rapporti sottintendono considerandole già note ai lettori abituali, aggiungono nel corpo del testo brevi note [in corsivo tra parentesi quadre]. Il neretto nel testo del Rapporto è di OCHAoPt.

In caso di discrepanze, fa testo la versione originale in lingua inglese.
 
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