È passato un anno da quando gli Stati Uniti e i loro alleati hanno consegnato di fatto il paese ai Taliban, dopo quasi 20 anni di occupazione militare.  Il 15 agosto 2021, mentre le truppe occidentali si ritiravano, i Taliban hanno ripreso il controllo del paese, formando un governo composto esclusivamente dalla propria leadership. I loro militanti hanno cominciato ad imporre dure restrizioni sociali tra segnalazioni di abusi e omicidi per rappresaglia. 

Alcuni politici ci raccontavano che i Taliban erano cambiati che avrebbero formato un governo inclusivo, che avrebbero osservato i diritti delle minoranze e delle donne ma tutto risultò come fumo negli occhi001 dell'opinione pubblica.   

In seguito, Washington ha congelato i beni della banca centrale dell'Afghanistan e le organizzazioni non governative si sono ritirate. Ciò ha causato il crollo delle istituzioni e dei sistemi del paese, complicando le importazioni e le esportazioni dei beni necessari. Le sanzioni internazionali contro i Taliban hanno solo ulteriormente contribuito all'instabilità finanziaria delle famiglie; inflazione e disoccupazione sono aumentate vertiginosamente. Il settore privato ha registrato un calo significativo delle operazioni commerciali, delle richieste di mercato e dell'occupazione. Così il paese è precipitato in una delle peggiori crisi finanziarie e umanitarie della nostra era.   

Secondo i dati dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA) oltre 24,4 milioni di persone necessitano di assistenza umanitaria. Il paese ha ora il numero più alto di persone in condizioni di insicurezza alimentare e di emergenza al mondo. Più di un bambino su due, sotto i cinque anni, soffre di malnutrizione acuta e a rischio di morte.  Più di 3,4 milioni di sfollati a dicembre 2021 all’interno del paese e oltre cinque milioni di afgani sono rifugiati nei paesi confinanti; di questi, il 90% è ospitato in Pakistan e Iran.  

La politica degli americani e dei loro alleati, con un enorme costo di vite umane e spreco di immense risorse economiche, è risultata un enorme errore le cui conseguenze le stanno pagando i civili innocenti nel silenzio quasi totale dell’opinione pubblica mondiale.    Oggi, i potenti chiudono gli occhi dinanzi ad una tragedia che divora la vita di milioni di innocenti nel silenzio.  Ma noi non possiamo rimanere immobili, non importa quale difficoltà dobbiamo affrontare anche se il nostro aiuto è un granellino di sabbia in mezzo ad un immenso deserto di sofferenza.

Abbiamo il dovere morale e umano di fare tutto ciò che possiamo. Crediamo, come diceva Gino Strada, che “Ignorare la sofferenza degli uomini è sempre un atto di violenza, e tra i più vigliacchi”. 

Associazione per la Pace

Farshid Nourai

Assopace in azione: Consegna di aiuti umanitari ai profughi Afghani

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