riace3E’ vero: esistono le regole, che devono essere rispettate e non ignorate. Ma quando le regole sono ingessate nei paralogismi politici piuttosto di risolvere i problemi li creano, quando le regole danneggiano la dignità umana, occorre avere il coraggio di infrangerle. Ciò non significa di non perseguire il presunto colpevole. Tuttavia, moralmente, chi infrange le regole per dare una vita dignitosa alle vittime di guerra, di miseria e di persecuzione difende l'alto spirito su cui l’umanità è fondata e per questo non può essere perseguito.

Quando il potere è privo di idee risolutive e segue solo l'andamento emotivo e reazionale del pubblico, quando è incapace di mediare e tra la ragione e la reazione, quando diffonde timore e paura come uno mezzo di deterrenza e contravviene i principi fondanti della società umana, allora sì che è legittimo, moralmente, travolgere le regole assumendosi la responsabilità e le conseguenze.

Ammesso e non concesso che sono state commesse irregolarità amministrative a Riace, non possiamo giudicare, non siamo né giudici né giurati, ma il tentativo di distruggere un esempio di altissimo valore umano e pratico ci sembra un vero comportamento spregevole.

Oggi, si colpisce il modello Riace per nascondere un immanente fallimento di gestione del problema di immigrazione. È del tutto chiaro che il fenomeno è molto profondo ed esige un piano lungimirante per dare una risposta adeguata e coerente al problema. E sicuramente la distruzione dell’esempio di Riace non va in questa direzione.

Siamo convinti che il modello Riace è un passo importante in direzione di una soluzione giusta e pratica del problema dell' immigrazione e perciò non smettiamo di difenderlo.

Associazione per la Pace